Letterato, oratore e storiografo italiano. Figlio di
Alessandro, entrò nell'ordine dei Gesuiti e insegnò all'accademia
di Brera a Milano, dal 1616 al 1619, e poi a Cremona. Fu quindi a Napoli, Roma e
Milano come predicatore. Nel 1621 fece rappresentare al collegio di Brera una
sua tragedia in latino intitolata
Hermenegildus. Nel 1631 divenne
predicatore di Cristina di Savoia ma, nel 1634, in seguito a dissensi di
carattere politico e letterario con il confessore della duchessa, padre Monod,
lasciò l'incarico e anche la tonaca. Seguì più tardi il
principe Tommaso di Savoia, al servizio del quale era entrato dopo aver lasciato
Cristina, nelle Fiandre. Ritornato in Piemonte fu precettore dei principi di
Carignano e poi di Vittorio Amedeo di Savoia, che divenne in seguito il primo re
di Sardegna. Dei suoi scritti, molti dei quali redatti in latino, alcuni sono
opere didascaliche destinate all'educazione umanistica dei suoi nobili allievi;
altri sono lavori storiografici riguardanti, in particolare, le imprese belliche
del principe di Carignano e del principe Tommaso di Savoia. Oltre
all'
Hermenegildus scrisse le tragedie
Ippolito ed
Edipo; ma
il suo capolavoro fu
Il cannocchiale aristotelico o sia idea dell'arguta e
ingeniosa elocuzione che serve a tutta l'arte oratoria,
lapidaria e
simbolica,
esaminata co' principi del divino Aristotele, il cui
titolo fu in seguito abbreviato in
Il cannocchiale aristotelico, di cui
la prima edizione risale al 1654. Il cannocchiale non è altro che la
Retorica aristotelica, utilissima "per esaminare tutte le
perfezioni e le imperfezioni dell'eloquenza"; partendo da tale presupposto
T. indaga sulla natura propria dell'"arguzia", l'arma
migliore a disposizione dell'oratore. Tra le altre opere di
T. ricordiamo
quelle destinate all'insegnamento (
Panegirici;
Arte delle lettere
missive; la
Filosofia morale ispirata all'etica aristotelica) e
quelle storiografiche (
I campeggiamenti di Fiandra;
Campeggiamenti
ovvero Istorie del Piemonte;
L'origine delle guerre civili del
Piemonte;
Istoria della venerabilissima Compagnia di San Paolo in
Torino;
Del Regno d'Italia sotto i Barbari;
Istoria della augusta
città di Torino). Nel 1670 venne anche pubblicata una raccolta delle
sue
Inscriptiones che testimoniano della sua attività di
epigrafista (Torino 1592-1675).